3 Workshops, 3 artisti visivi: BorgArt Academy, dal 17 al 30 Agosto 2015, Fivizzano – Mongigoli (MS)
BORGARTE ACADEMY 2015:
DALLE IDEE AI LUOGHI, VERSO IL SÉ
Fivizzano- Moncigoli / 17 – 30 agosto
Il tema didattico della residenza creativa Borgarte Academy, nella sua prima edizione per l’anno 2015, è l’importanza che assumono le idee e i contesti nei quali siamo inseriti, alla creazione della propria identità. E’ noto che ciascuno di noi, appartenendo a comunità, apprende e si rapporta alle persone che ha attorno, alle loro convenzioni, agli usi e alle tradizioni, ma tutto questo avviene dando vita parallelamente a una relazione unica con il territorio di riferimento. Tutti manteniamo un legame speciale con i luoghi della nostra crescita, poiché rappresentano i contesti, le scenografie, gli habitat laddove si è sviluppata e ha maturato la coscienza. La confidenza e l’affetto che nutriamo per questi luoghi generano un sentimento di protezione e sicurezza, che a sua volta permette al proprio sé di svilupparsi.
Nei dodici giorni di attività didattica di Borgarte Academy, desideriamo che la Lunigiana diventi un luogo di crescita, che permetta alle idee, ai luoghi e al sè, di manifestarsi. Il primo workshop sarà pertanto dedicato a un’idea, la luce e la sua riflessione nel bianco. Ciascun laboratorio creativo avrà la sua introduzione in una visita che presenta i temi della ricerca personale e didattica del docente. La tematica del bianco, studiata e realizzata dall’artista Fabrizio Parachini, trova quindi un’anticipazione precisa ai temi trattati a lezione, nella visita agli Studi d’arte Cave Michelangelo, laddove i grandi nomi dell’arte internazionale realizzano l’idea creativa scolpendola nel marmo.
Parachini, artista con formazione medica, tratterà quindi il rapporto con i colori, la luce e la metabolizzazione di questi da parte del corpo, inteso esso come organismo che reagisce e interpreta stimoli visivi e tattili. Le idee si concretizzano pertanto nel visibile e nel tangibile, ossia nei dettagli che appartengono alla nostra realtà.
Dedicato alla realtà manifesta, è infatti, il secondo workshop di Borgarte Academy, che interpreta l’incarnazione delle idee negli ambienti di riferimento, per la precisione si tratteranno i luoghi, i loro significati, il rapporto dell’uomo con essi, la loro conoscenza mediante la tecnica della mappatura.
A tal proposito, la visita che anticipa il laboratorio didattico a cura del P.A.V. di Torino, nella persona dell’artista Orietta Brombin, sarà interamente nel Comune di Ameglia e avrà inizio con la visita a La Marrana Artembientale, residenza privata dei coniugi Bolongaro, grandi collezionisti di arte contemporanea, che accoglieranno gli studenti mostrando le opere inserite nell’ampio parco sul promontorio del Caprione. La vista magnifica sulle Apuane, il mare e le isole del Golfo della Spezia, faranno da collante nell’osservazione partecipata dei luoghi. Successivamente si scenderà nella suggestiva spiaggia di Punta Corvo per saggiare il contatto con gli elementi naturali in una sosta rigenerativa. Un traghetto ci trasporterà poi via mare fino al porticciolo di Bocca di Magra, permettendoci di vedere la maestosa Punta Bianca, affioramento di marmo sulla scogliera, importante cava dell’epoca romana.
A Bocca di Magra scopriremo un angolo stimolante della storia culturale italiana. Nel Largo Vittorio Sereni, assieme all’Amministrazione comunale racconteremo la costituzione degli Amici di Bocca di Magra che avevano nella locanda di Ciccio il loro quartier generale. Opere di poesia, arte contemporanea, prosa e narrativa sono nate in quel luogo e lì avremo modo di parlare pubblicamente di arte, restauro e caducità delle opere in un incontro aperto al pubblico.
Il seguito di Borgarte Academy sarà dedicato agli embienti esterni. Orietta Brombin si occuperà quindi del laboratorio che interpreta il trasferimento dalle idee ai luoghi, nella creazione e realizzazione delle tecniche di invenzione dei paesaggi sociali, perlustrando le tipicità botaniche, i rilievi paesaggistici e tutti quegli elementi che concretizzano oggettivamente il senso di appartenenza, nella percezione degli abitanti.
La terza visita che sarà all’interno del Comune di Fivizzano, nell’antro più magico e suggestivo caratterizzato dalle grotte, dagli affioramenti termali e dalle possibilità di entrata all’interno della montagna é il passaggio simbolico dell’entrata nel proprio inconscio, anticipando l’ultimo workshop a cura dell’artista Mona Lisa Tina. Sarà lei, in qualità di Arte Terapeuta e performer ad accompagnare gli studenti in un percorso intimo che porterà i temi trattati nelle prime giornate a inserirsi nella propria identità personale, per essere elaborati in una trasformazione creativa e unica del proprio fare artistico. L’artista guiderà gli studenti ancora nella giornata dell’inaugurazione alla rassegna Borgarte in una grande movimentazione performativa collettiva, come spettacolo inaugurale dell’evento.
Il Prof. Stefano Ferrari, docente di Psicologia dell’arte dell’Università di Bologna nella serata del 28 agosto terrà un intervento a conclusione della didattica, dopodiché gli studenti avranno modo di essere intervistati dalla nostra radio ufficiale: Qui Radio. Non mancheranno altre sorprese, perché Borgarte Academy è un luogo aperto e di condivisione, pertanto riceveremo visite di altri personaggi dell’arte e avremo serate di convivialità all’aperto.
I tre giorni di Borgarte rappresentano infine l’opportunità data ai giovani artisti e talenti di mostrare la propria capacità creativa, permettendo di esibire i propri manufatti, opere, filmati, performance e spettacoli digitali oppure cimentandosi nell’attività laboratoriale con i bambini presenti alla manifestazione. Un percorso di arricchimento che vedrà nella cooperazione e nel ricevimento didattico di nozioni e stimoli, una conversione degli stessi in dono per il pubblico partecipante a Borgarte.
DETTAGLIO WORKSHOP ARTISTI:
1. “Il Bianco, la luce e i colori”
WORKSHOP di Fabrizio Parachini
Il workshop è costituito da sei ore di lezioni e sei ore d’incontri laboratoriali. L’obiettivo è quello di far conoscere la moderna concezione dell’”entità” colore vista sia come sensazione soggettiva che come qualità e attributo sensibile e mutevole del mondo visivo da saper gestire nella pratica espressiva. Durante gli incontri verrà affrontata l’idea di analisi cromatica dell’immagine secondo specifiche categorie e, soprattutto, saranno presentate le principali nozioni di “armonia” e “interazione” cromatica.
È previsto l’utilizzo di video-proiettore collegato a computer, materiale cartaceo, riviste e pubblicazioni. Ai partecipanti è consigliato l’uso di PC e Smartphone personali per riprese (foto e video) sulle quali intervenire con elaborazioni secondo le abilità possedute e la capacità di gestione di programmi di elaborazione delle immagini. Si affronterà il concetto di colore, il suo rapporto con la luce naturale e artificiale. La sua misura e le variabili che determinano la sensazione di colore e le tre coordinate universali per la definizione di questo. All’interno di un succinto attraversamento della storia dell’arte scopriremo come gli artisti hanno affrontato l’uso del colore che, in concreto, è problematica complessa: espressiva, sociale, comunicativa e culturale. Dall’antichità alla contemporaneità (quest’ultima specificatamente affrontata in laboratorio) verranno analizzate alcune tappe significative e sintomatiche del percorso mai lineare del colore nella creatività artistica.
Sarà trattata anche l’idea di contrasto e armonia cromatica, le problematiche e le proposte di Itten e Tornquist, la nozione di “Interazione del colore” proposta da Josef Alberts e la ripresa di alcune sperimentazioni pratiche che l’artista aveva effettuato con i suoi studenti e che hanno dato origine al libro “Interaction of Color”.
Le pratiche laboratoriali proposte si susseguiranno in funzione della partecipazione e dell’interesse del gruppo, ma tenderanno a verificare con materiali coloranti e colorati le diverse realtà del colore. Il colore laminare. Il colore dello schermo e quello della stampa. L’evanescenza del colore sperimentata con macchine fotografiche, smartphone e pc. ll colore di plastica di Tony Cragg. Il colore in polvere di Claudio Parmiggiani. Il colore assoluto di Yves Klein. Il colore di gesso di Ettore Spalletti. Il colore liquido di Noël Dolla. Sarà da valutare, sempre in funzione della coesione e delle capacità del gruppo, la fattibilità di un progetto pratico o performativo collettivo (la fattibilità dipenderà quindi dallo svolgersi del workshop).
Bio
Fabrizio Parachini nasce a Novara e si laurea in medicina e chirurgia a Torino. Esercita come medico per un decennio e contemporaneamente studia e approfondisce le teorie e le poetiche dell’arte astratta. Dal 1996 si dedica completamente all’attività di pittore, teorico e didatta, collocandosi nell’ambito non-oggettivo di radice neo-costruttivista e minimalista. Nel 1996 e 1997 espone presso lo Studio Toni de Rossi di Verona e inizia la collaborazione con il Centro Internazionale d’Arte Contemporanea “Arte Struktura” di Milano. Nel 1998 e 2000 due mostre personali, preso la Werner Heyndrickx Gallery di Pallanza e lo Spazio Cesare da Sesto di Sesto Calende, focalizzano e delineano i temi della sua ricerca. Il “catalogo-libro d’artista” (con “note a margine” di Alberto Veca) edito per l’occasione, si costituisce come strumento-guida per avvicinarsi al suo lavoro. Nel 2002 personale presso la Galleria Arte Struktura di Milano, del proprio libro Intorno al quadrato (prefazione di Edoardo Landi, postfazione di Alberto Veca): il volume “raccontando” il percorso teorico- formativo dell’artista, vuole presentare il quadrato come “struttura” di tipo linguistico fatta di relazioni e articolazioni tra forme e concetti. Tra le altre, le successive personali alla Galleria Spriano di Omegna (2003), Collegio Cairoli dell’Università di Pavia (2004), Triangolo nero di Alessandria (2006) e l’ampia retrospettiva alla Galleria Biffi Arte Moderna e Contemporanea di Piacenza (2010). Un accenno ad alcune rassegne a cui l’artista ha partecipato: Uso del quadrato-Intorno al quadrato (Milano, 2002), Italien neue Positionen der konkreten Kunst presso la Galerie des Kultur Forum – Konkrete Kunst Museum di Erfurt (Germania, 2002), Lo spirito del novecento (Novara-Orta, 2003), Vedo nero (Pavia 2004), le varie edizioni di Leggere non leggere (Milano, dal 2006 in avanti), In Cartis (Roma, 2007 e Latina, 2009), L’arte costruisce il mondo (Mumbai – India – Punita Hacienda Gallery, 2009), 3° Triennale internazionale d’incisione città di Chieri (Chieri nel 2008 e Castello di Zamek Ksiaz e Varsavia nel 2009), Collezione 7 x 11. La poesia degli artisti (mostra itinerante).
Nel 2002 intraprende l’attività di curatore e dal 2003 di consulente artistico per la Fondazione Achille Marazza di Borgomanero. Ha curato personali tra gli altri di Kengiro Azuma, Enrico Della Torre, Jorge Eielson, Sandro De Alexandris, Carol Rama, Rodolfo Aricò, Antonio Calderara, Mario Surbone, Marcello Morandini, Giorgio Griffa e varie collettive tematiche. Nel 2005 ha curato la mostra Il Filtro dell’immagine focalizzando e teorizzando l’idea conduttrice poi sviluppata nella grande mostra al PalaFuksas di Torino dell’estate 2007 (Sguardo consapevole. Il filtro dell’immagine a cura di Francesco Poli e Anna D’Agostino) a cui ha partecipato come artista. È autore di testi per Gilberto Zorio, Luigi Mainolfi e per volumi d’arte, di fotografia e di design (“Valle di Susa”, “GreenBook 2011”); è docente d’Accademia di “Teoria della percezione visiva”, “Cromatologia” e “Metodologia e analisi visiva”. Negli ultimi anni la ricerca espressiva è diventata particolarmente attenta alle relazioni ambientali, agli sviluppi installativi e alla loro lettura e documentazione attraverso il medium fotografico. È da segnalare la partecipazione al numero NOVE-2012 di BAU, Contenitore di Cultura contemporanea. Attualmente è rappresentato dalla “Theca Gallery” di Milano.
2. Inventare paesaggi sociali . L’arte nell’ambiente come processo di integrazione, il contesto e i suoi abitanti
WORKSHOP di Orietta Brombin
A partire dall’esperienza del PAV Parco Arte Vivente, Centro sperimentale d’arte contemporanea di Torino, saranno analizzate le diverse possibilità di creazione e integrazione di un’opera proprio a partire dalle caratteristiche del contesto in cui questa trova origine. Un esempio di “paesaggio sociale” attuato dal PAV è la costruzione del percorso New Alliances svolta insieme al collettivo statunitense Critical Art Ensemble che ha mosso un forte interesse verso la conoscenza di pratiche artistiche volte a operare un cambiamento con la partecipazione attiva dei cittadini. Con il CAE è stato individuato un metodo di lavoro collettivo, testato in più di un anno di preparazione, e che oggi vede esemplari di piante a protezione assoluta vivere in più punti della nostra città. L’attesa è quella di una colonizzazione del territorio e, se ciò accadrà, i Dardi di Cupido (Catananche caerulea) preserveranno la loro missione biologica e i cittadini i loro territori. Questa pratica di reciproca collaborazione “intraspecie” non è l’unica in atto. Piante, persone e altri animali possono cooperare in forme complesse d’alleanza. In questo senso agisce l’apicoltura urbana praticata dall’associazione Urbees che ha collocato alcune colonie di apis mellifera su La Folie du PAV, opera ambientale variamente fiorita di Emmanuel Louisgrand. La produzione di miele non è l’unico scopo del progetto. Infatti, Antonio Barletta ha predisposto una strategia di biomonitoraggio sistematico che interessa diverse aree della città in cui sono collocati una serie di alveari. I dati che emergeranno dalle analisi (poiché la mobilità degli imenotteri si limita a un raggio d’esplorazione circoscritto) metteranno in luce dettagli riguardanti la qualità dell’habitat. Lo scopo di tale ricerca è quello di informare le comunità che abitano il territorio, lavorare alle criticità che è possibile risolvere e assumersi responsabilità precise.
Con queste premesse sarà possibile procedere all’individuazione di tutti gli aspetti caratterizzanti di un dato luogo, proprio a partire da Fivizzano, sede dell’attività di workshop, per definire i presupposti ambientali di un’opera site specific. A questa ricerca di informazioni del territorio si aggiungono le conoscenze del tessuto sociale del luogo quale fattore imprescindibile per una progettazione people specific.
Bio
Orietta Brombin, artista laureata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Torino, dal 2008 è curatore delle Attività Educative e Formative del PAV Parco Arte Vivente, Museo della Città di Torino fondato da Piero Gilardi e dall’Architetto paesaggista Gianluca Cosmacini. Lavora a stretto contatto con il direttore artistico e, nel corso del tempo, con i curatori Nicolas Bourriaud, Claudio Cravero, Gaia Bindi e Marco Scotini.
Presente già dal 2005 nella fase progettuale del Centro sperimentale d’arte contemporanea aperto al pubblico nel novembre 2008, dall’inaugurazione del PAV ne prefigura e cura i programmi per tutti i pubblici, seguendone l’organizzazione, la realizzazione e la formazione, oltre al coordinamento, dei collaboratori. Tali programmazioni annuali riguardano l’attivazione di laboratori d’educazione all’arte e workshop formativi rivolti a studenti di scuole di ogni ordine e grado: dalla scuola dell’obbligo alle Università.
All’interno del PAV fa parte del gruppo progettuale, della commissione Art Program diretta da Piero Gilardi e partecipa alla redazione dei cataloghi, attraverso la curatela e i testi critici riguardanti i programmi di workshop svolti con gli artisti italiani e stranieri e occasione per la partecipazione attiva del pubblico. Per il PAV cura le mostre Show Food (2014); The Wall#2. In/Out/Around, Farmacia Wurmkos, Sesto San Giovanni (2013); Orto_Grafico, (2012); New Alliance, in collaborazione con il Critical Art Ensemble(2012); Attivazioni del corpo-vivente (2011); In/Out/Around (2011); IED@PAV, assaggi estetici del vivente (2009).
Su un piano di ricerca personale, dal 1998, indaga le potenzialità percettive in relazione con l’ambiente e il suo percorso artistico si concretizza in installazioni basate sui linguaggi stratificati della comunicazione. Espone i suoi lavori in gallerie, sedi storiche pubbliche e spazi autogestiti con le personali Parole Prime, Ex Convento Chiesa della Beata Vergine delle Grazie, Villafranca Piemonte (TO) 2004 e RGB. Visioni Laterali, Galleria Optizoo, Torino 2003. Tra le sue mostre collettive recenti si segnalano: Abbey Contemporary Art, nei luoghi della memoria, Ex abbazia di San Remigio, Parodi Ligure (Al), a cura di M. Dellaria 2014 ; End In Nation, mostra migrante da StudioDieci verso altri mondi, Museo Civico del Marmo, Carrara, a cura di StudioDieci 2014 ; La via del Sale, Arte Contemporanea dalla Langa al mare Castello di Prunetto (CN), a cura di S. Peira e V. Siviero 2014 ; Zwilling Kunst, Torre Pellice (I)/ Morfelden- Walldorf (D), Civica Galleria d’Arte Contemporanea Filippo Scroppo, Torre Pellice (TO), 2014.
Per la tua carne
WORKSHOP e Rassegna performativa a cura di Mona Lisa Tina
Il workshop “Per la tua carne”, rivolto agli studenti di Borgarte Academy, è incentrato sulla dimensione performativa e sulle possibili modalità di rappresentazione ed espressività del corpo. Il significato del titolo desidera sottolineare un progetto di offerta e apertura all’Altro attraverso il corpo, inteso nel suo significato più ampio e lontano da ogni forma di pensiero erotizzato. In questo progetto l’alterità si propone come unica e preziosa opportunità di crescita e di cambiamento, in un momento di grande sfiducia dell’individuo, amplificata dalla difficile condizione esistenziale della nostra contemporaneità.
Si tratta di un’operazione artistica che traccia un percorso verso una dimensione di comunicazione profonda che unisce corpo e spirito in modi imperscrutabili, sacrali, meditativi, in cui è protagonista la condivisione. In questa prospettiva è possibile dare forma ad una manifestazione creativa forte e partecipativa, che mette in atto un processo interattivo tra gli studenti, gli abitanti e il territorio. All’interno del programma si alternano momenti teorici, con l’ausilio di proiezioni video e film come esempi stimolanti di significative dimensioni performative che hanno tracciato e continuano a tracciare la storia di questo linguaggio estetico, a momenti prettamente esperienziali con un’attenzione specifica al singolo allievo e alle sue potenzialità artistiche.
Durante lo svolgimento delle tre giornate verrà dato ampio spazio alla dimensione di ascolto e di preparazione dell’uso della propria fisicità come fase propedeutica all’evento conclusivo. Il docente stimolerà creativamente i partecipanti, accompagnando ciascuno ad una presa di coscienza forte del proprio sé corporeo attraverso azioni ed esperienze che integrano alla modalità performativa tecniche di arte terapia.
Il progetto è diviso in tre parti (giornate) collegate tra di loro e interdipendenti: la prima di natura teorica, è improntata alla conoscenza delle origini del linguaggio performativo nelle arti visive, dalla fine degli anni Sessanta ad oggi; la seconda intende trasmettere allo studente i principi fondamentali dell’utilizzo di questa affascinante modalità espressiva e a stimolarlo nella costruzione di una propria azione performativa, oltre a coglierne insieme le particolari urgenze estetiche; la terza prevede la realizzazione e la partecipazione attiva di tutti gli iscritti a una rassegna performativa estemporanea e relazionale, coinvolgendo, là dove possibile, anche gli abitanti del paese.
Il materiale di preparazione e di realizzazione dell’evento finale verrà documentato con foto e video. Opportunamente montato, questo materiale contribuirà a testimoniare che in alcuni casi l’arte contemporanea può essere più facilmente compresa e accolta in piccoli centri abitati piuttosto che nelle grandi città.
Bio
Artista, performer e arte terapeuta, Mona Lisa Tina vive e lavora a Bologna. Nata a Francavilla Fontana (BR) nel 1977, si è diplomata nel 2005 in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e si è specializzata nel 2012 in Arte Terapia presso Art Therapy Italiana. Dal 2011 coordina, insieme a Stefano Ferrari, docente di Psicologia dell’arte all’Università di Bologna, il Gruppo di studio “Psicologia e Arte Contemporanea” della IAAP (International Association for Art and Psychology).
Da Giugno 2014 ha attivato in collaborazione con il Dottor Giovanni Castaldi (psicoanalista e docente di “Teorie e Metodi delle Arti Terapie” all’Accademia Albertina delle Belle Arti) un progetto formativo sperimentale annuale sul tema dell’identità, presso la GAM (Galleria Civica Moderna e Contemporanea) di Torino.
Principali mostre:
2015 – Sguardi Corporei, GAM- Torino, a cura di Martina Corgnati; 2014 – BIO50, 24th Biennale del Disegn, Lubjana, a cura di Sponge ArteContemporanea, Yantras, ex carcere le Nuove, The Others art fair, Torino, a cura delle gallerie: Alviani ArtSpace (Pescara), Martina Corbetta (Giussano), mc2 gallery (Milano) Rossmut (Roma); Centrum Naturae, Macula – Centro Internazionale di Cultura fotografica, Pesaro, a cura di Roberto Paci Dalò, intervento critico di Debora Ricciardi; Teoremi performance festival, Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Genova, a cura di Giulia Casalini e Roberta Orlando, in collaborazione con CUntemporary Archivio Queer Italia. 2013 – Into the core, Palazzo della Penna_Centro di Cultura Contemporanea, Perugia, a cura di Giorgio Bonomi e Alessandra Migliorati; IL CORPO SOLITARIO. L’autoscatto nella fotografia contemporanea, Palazzo della Penna_Centro di Cultura Contemporanea, Perugia, a cura di Giorgio Bonomi e Alessandra Migliorati; Il corpo solitario nell’autoscatto fotografico, Centro Luigi di Sarro, Roma, a cura di Giorgio Bonomi. 2012 – Sense 1+1, Auditorium Palazzo del Sole 24 ore, Milano, a cura di Chiara Canali; Come Farfalla/Arte Accessibile, Palazzo del Sole 24 ore, Milano, a cura di Roberta Ridolfi; In Corpo 012 (Art fair OFF), BT’F Extra, Bologna, a cura di Sponge ArteContemporanea, interventi critici di Emanuele Beluffi, Isabella Falbo. 2011 -Foto/Diramazioni, MACULA – Centro Internazionale di Cultura Fotografica, Pesaro (PU); Cuore di Pietra. Un progetto di Public Art a Pianoro, luoghi vari, Pianoro (BO), a cura di Mili Romano; Videoart YearBook 2011, Chiostro di Santa Cristina, Dipartimento delle Arti Visive, Dams, Università di Bologna, a cura di Renato Barilli, Alessandra Borgogelli, Paolo Granata, Silvia Grandi, Fabiola Naldi; Contemplazioni d’arte… Arte in Ospedale, Ospedale Muraglia, Pesaro, a cura di Roberta Ridolfi; In Corpo. Dalla performance al video, galleria BT’F, Bologna, a cura di Emanuele Beluffi. Info: www.monalisatina.it
Direzione didattica borgarte academy: Angelica Polverini
Borgarte e Borgarte academy sono progetti a cura di:
raphael nanti e lucia goberti, Associazione Amici di Serena
Gestione contatti e social web: andrea pellini